VI LASCIAMO IN ALLEGATO  IL BANDO DI CONCORSO PER L'ASSUNZIONE DI UN ASSISTENTE AMMINISTRATIVO A CONTRATTO PRESSO  QUESTO CONSOLATO GENERALE


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Invito

Ingresso libero:

Sabato 22 aprile, ore 16:00: Inaugurazione dell’Esposizione di Opere del :

Pittore Francesco Paula Palumbo

in occasione del centenario della nascita dell’artista torinese,

presso la Sede del Circolo ACLI di Locarno, via Nessi 22;

durata della Mostra: dal 22 al 29 aprile, orario 16:00 -18:00



Comites Lugano-Ticino                                                                  Silvio Di Giulio

Mobile 079 539 82 41

 

 

 


REFERENDUM COSTITUZIONALE DEL 4 DICEMBRE 2016
I cittadini italiani stabilmente residenti all’estero, iscritti all’AIRE e gli elettori
temporaneamente all’estero che hanno già presentato l’opzione entro i termini
stabiliti, potranno esercitare il diritto di voto per corrispondenza.
Ciascun elettore riceverà per posta il plico elettorale e, utilizzando la busta già
affrancata, dovrà spedire la scheda votata seguendo attentamente le istruzioni
contenute nel foglio informativo che troverà nel plico medesimo, in modo che
pervenga al Consolato di riferimento entro le ore 16 del 1 dicembre 2016.
Coloro che, alla data del 20 novembre, non avessero ricevuto il plico elettorale,
potranno rivolgersi all’Ufficio Consolare competente per territorio per verificare la
propria posizione e chiedere, ove ne ricorrano le condizioni, un duplicato.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.esteri.it cliccando su
“Referendum Costituzionale 2016”.

Si riportano gli indirizzi mail di ciascun Ufficio consolare a cui rivolgersi:

Consolato Generale Zurigo
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Consolato Generale Lugano
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Consolato Generale Ginevra
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Consolato Basilea
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Cancelleria Consolare Berna
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Comunicato Stampa

Il Ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento italiano con delega all'attuazione del Programma di Governo Maria Elena Boschi, nel Governo Renzi dal 22 febbraio 2014, incontrerà la comunità italiana in Svizzera il prossimo

13 novembre nella Casa d’Italia di Zurigo, sita alla Erismannstrasse 6, nel primo pomeriggio alle ore 14.30.

 

Il ministro Maria Elena Boschi è promotrice assieme al Presidente del Consiglio Matteo Renzi del disegno di legge di modifica costituzionale contenente l'abolizione del senato esistente e la fine del bicameralismo perfetto. Dopo varie modifiche apportate al testo iniziale il parlamento ha approvato in via definitiva il disegno di legge sul quale il popolo italiano sarà chiamato a votare il 4 dicembre 2016.

 

 

Al referendum di riforma costituzionale saranno chiamati a votare oltre 4'100'000 elettrici ed elettori italiani residenti fuori dai confini nazionali e numerosi cittadini domiciliati provvisoriamente all’estero.

Il XII Congresso Nazionale aveva come tema: “Niente paura. Con le ACLI attraversiamo il cambiamento”

 

LUGANO - In occasione del XII Congresso Nazionale ACLI Svizzera conclusosi all’Istituto Elvetico di Lugano sul tema “Niente paura. Con le ACLI attraversiamo il cambiamento” è stato eletto il nuovo Presidente nazionale dell’associazione nella persona di Giuseppe Rauseo, di Lugano, già vicepresidente nazionale e consigliere del CGIE (Consiglio Generale degli italiani all’estero).

Al saluto di benvenuto del sindaco di Lugano, Marco Borradori, hanno fatto seguito gli interventi del vicepresidente del Consiglio di Stato, Manuele Bertoli, del Console Generale d’Italia, Marcello Fondi, il Presidente del COMITES del Ticino, Silvio Di Giulio, i parlamentari italiani eletti all’estero Tacconi e Farina, il Segretario Generale CGIE Michele Schiavone con i consiglieri CGIE Paolo Da Costa e Maria Bernasconi e, per la Federazione delle Colonie Libere, Paolo Tebaldi.

Sono intervenuti poi Renato Ricciardi, Segretario cantonale dell’OCST, Adrian Wüthrich, presidente di Travail.Suisse, Selina Tribbia del sindacato SYNA e Nicoletta Mariolini, Delegata federale al plurilinguismo. Così come il presidente delle ACLI italiane, Roberto Rossini, e diversi altri dirigenti ACLI venuti dall’Italia e da altri Paesi europei, tra cui Matteo Bracciali, Presidente del Congresso. Mons. Valerio Lazzeri, Vescovo di Lugano, ha celebrato la Santa Messa e rivolto ai congressisti un caloroso saluto con gli auguri per il compito che attende ancora le ACLI in Svizzera.

I delegati presenti hanno approvato la relazione del Presidente uscente Franco Plutino e accolto pienamente il suo invito a guardare al futuro con speranza, senza paura. «Vivere i cambiamenti che stiamo attraversando per le ACLI significa continuare una missione educativa e un impegno sociale e politico che promuova la persona, il lavoro e la partecipazione democratica, scuotendoci dall’indifferenza davanti alle ingiustizie sociali, alla diffusione dei conflitti in varie parti del mondo, al clima di violenza e di odio che sembra aumentare in ogni settore, all’inversione di rotta del processo di unione europea, alla devastazione di risorse e di aree del pianeta».

I 64 delegati, giunti in Ticino, in rappresentanza delle realtà cantonali e intercantonali, hanno inoltre eletto i componenti del nuovo Consiglio nazionale, che risulta così composto:

Alban Luciano - Bertone Romeo - Cardella Anna - Calorì Gabriella - Cartolano Marcello - Gibelli Sergio - Lavanga Raffaele - Loria Francesco - Patti Piercarlo - Passerini Gianfranco - Maio Pollino Maria Elena - Rappazzo Luca - Saturnino Donato - Sorce Barbara - Vecchio Gaetano

Di diritto parteciperanno inoltre i Presidenti cantonali e intercantonali eletti dai rispettivi Congressi: Antonio Cartolano, Simone Dimasi, Costanzo Veltro e Giuseppe Rondinelli.

In base a una modifica statutaria approvata dal Congresso, anche i tre ex Presidenti delle ACLI Svizzera, Franco Plutino, Franco Narducci ed Ennio Carint faranno parte del Consiglio nazionale.

Il nuovo Consiglio nazionale delle ACLI della Svizzera, eletto per il mandato 2016-2020, si riunirà per la prima volta nelle prossime settimane a Zurigo, in Weberstrasse 3, sede centrale delle ACLI della Svizzera, per definire anche la composizione della nuova Presidenza nazionale.

 www.tio.ch

COMITATO PER REFERENDUM ABROGATIVI RELATIVI ALLE NORME SULLA LEGGE 6 MAGGIO 2015 N°52 (Italicum)

 

Questo comitato lavora in parallelo a quello per il NO alle modifiche della Costituzione, con l’obiettivo di bloccare ogni tentazione autoritaria, è una risposta diretta al Presidente del Consiglio Renzi che insiste sulla linea di una torsione autoritaria, conseguenza che deriverebbe ove arrivassero in porto le modifiche della Costituzione

 

Il Comitato ha l’obiettivo di portare avanti nei prossimi mesi la campagna referendaria iniziata con la presentazione il 10 dicembre scorso in Corte di Cassazione di due quesiti di abrogazione parziale della legge 52/2015 (Italicum).

 

Il primo quesito è sul voto bloccato ai capilista e le candidature plurime; il secondo è sul premio di maggioranza e il ballottaggio senza soglia.

 

Sono i due meccanismi che stravolgono i principi costituzionali del voto libero e uguale e della rappresentanza democratica, il cui carattere fondante per la democrazia la Corte costituzionale aveva già sottolineato nella dichiarazione di illegittimità del Porcellum con la sentenza n. 1/2014.

 

Le modifiche della Costituzione, della legge elettorale, della scuola, del lavoro, della pubblica amministrazione, della RAI portano tutte il segno inequivocabile di un disegno plebiscitario che concentra il potere sull’esecutivo e sulla persona del leader, azzera il ruolo dei contrappesi istituzionali fondamentali, vanifica la rappresentanza politica, imbavaglia il dissenso e tenta di imporre al paese le decisioni del Governo.

 

Stiamo assistendo a uno stravolgimento completo delle architetture fondamentali della Costituzione repubblicana e del sistema democratico in essa scritto, messo in atto da un Parlamento sostanzialmente delegittimato dalla sentenza n. 1/2014 della Corte costituzionale.

Con l’Italicum non si dà voce al paese perché si esprima sul proprio futuro. Al contrario, la si toglie.

 

Questo Parlamento ha purtroppo dimostrato la sua incapacità di assolvere degnamente ai suoi basilari compiti di rappresentanza, per questo oltre alla presentazione dei quesiti di incostituzionalità sulla legge elettorale in tutti i tribunali dei capoluoghi organizzata dal Coordinamento per la Democrazia costituzionale è necessario intraprendere con determinazione la via referendaria - sull’Italicum e sulle principali leggi messe in campo dal governo Renzi - come via possibile e necessaria per riaprire un confronto democratico che il Governo Renzi ha negato e restituire al popolo la sovranità decisionale ad esso riconosciuta dalla Costituzione.

 

Il comitato è presieduto dal Prof. Massimo Villone. Presidente onorario è il prof. Stefano Rodotà. Ne fanno parte, sia a titolo individuale che in

rappresentanza di organizzazioni, giuristi, professionisti, esponenti della politica e del sindacato, personalità accomunate dalla convinzione che sia necessario opporsi in ogni modo possibile alla torsione autoritaria che il governo Renzi sta imponendo al paese.

 

Consiglio direttivo: Presidente prof. Massimo Villone, Presidente onorario prof. Stefano Rodotà, Cesare Antetomaso, Gaetano Azzariti, Francesco Baicchi, Vittorio Bardi, Alberto Benzoni, Mauro Beschi (c.esecutivo), Felice Besostri, Francesco Bilancia, Sandra Bonsanti, Giuseppe Bozzi, Marina Boscaino, Lorenza Carlassare, Antonio Caputo, Sergio Caserta, Riccardo De Vito, Carlo di Marco, Anna Falcone, Antonello Falomi (tesoriere), Gianni Ferrara, Tommaso Fulfaro (cassiere), Domenico Gallo (c.esecutivo), Alfonso Gianni, Alfiero Grandi (vice presidente vicario), Marco Guastavigna, Luciano Guerzoni, Raniero La Valle, Silvia Manderino (vice presidente), Alessandro Pace, Giovanni Palombarini, Vincenzo Palumbo, Francesco Pardi, Antonio Pileggi, Giuseppe Ugo Rescigno, Franco Russo, Cesare Salvi, Antonia Sani, Mauro Sentimenti, Giovanni Russo Spena, Armando Spataro, Vincenzo Vita, Mauro Volpi.

FONTE: http://www.referendumitalicum.it/


Il 26 febbraio prossimo scade il termine per esercitare la c.d. “opzione”, ovvero per indicare dove si intende ricevere il plico elettorale. In particolare:
1.Chi è residente in Svizzera o nel Liechtenstein ed intende ricevere il plico presso la sua abitazione dovrà solo assicurarsi di aver comunicato al proprio Consolato di riferimento eventuali variazioni di residenza.

I connazionali residenti nei Cantoni di Berna, Neuchatel e Friburgo dovranno comunicare la variazione di indirizzo alla seguente casella di posta elettronica: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it., allegando una copia del proprio documento di identità.

2.Chi risiede in Svizzera o nel Liechtenstein ma si troverà in Italia alla data del referendum ed intende votare là, dovrà trasmettere al proprio Consolato di riferimento un’apposita dichiarazione su carta libera che riporti: nome, cognome, data e luogo di nascita, luogo di residenza, indicazione del comune italiano d'iscrizione all'anagrafe degli italiani residenti all'estero, l'indicazione della consultazione per la quale l'elettore intende esercitare l'opzione. La dichiarazione deve essere datata e firmata dall'elettore e accompagnata da fotocopia di un documento di identità del richiedente; potrà essere inviata per posta, per telefax, per posta elettronica anche non certificata, oppure fatta pervenire a mano al Consolato anche tramite persona diversa dall’interessato.

 Per i connazionali residenti nei Cantoni di Berna, Neuchatel e Friburgo la casella elettronica cui inviare la dichiarazione è la seguente: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.@esteri.it.

3. Chi si trova in Svizzera o nel Liechtenstein per un periodo di almeno tre mesi, per lavoro, studio o cure mediche, ed intende votare all’estero, dovrà scrivere al Comune di iscrizione elettorale (e non al Consolato). La comunicazione dovrà contenere gli stessi elementi indicati al punto n.2 e, in più, indicare l’indirizzo estero cui va inviato il plico elettorale, l’ufficio consolare di riferimento, ed una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti per l'ammissione al voto per corrispondenza. (modello modulo opzione temporanei)
Il termine del 26 febbraio è inderogabile e le operazioni di cui sopra sono indispensabili per il corretto svolgimento delle procedure di voto
.”

La comunità italiana lancia un segnale forte e chiaro

 

Sabato 5 dicembre a Lugano, presso la Sala C. Cattaneo - stabile Consolato generale d’Italia - ha avuto luogo il primo Convegno organizzato dal Com.It.Es Lugano-Ticino: Ruolo e prospettive degli organismi rappresentativi della comunità italiana in Ticino, tra migrazione di ieri e di oggi.

Il convegno è stato dedicato all’indimenticabile Dario Robbiani per il suo incomparabile impegno personale e professionale dedicato alla comunità italiana in Svizzera!

 

Per legge, “il Comitato contribuisce a individuare le esigenze di sviluppo sociale, culturale e civile della propria comunità di riferimento e può presentare contributi alla rappresentanza diplomatica-consolare“.

In tale veste, con il primo convegno il Comitato ha voluto lanciare un messaggio ai numerosi organismi che operano in seno alla numerosa comunità italiana: enti, istituti, padronati, associazioni e circoli!

Oltre ai vertici delle rappresentanze diplomatiche e consolari - in persona del primo consigliere d’Ambasciata italiana a Berna il dr. Matteo Romitelli e il Ministro plenipotenziario, dr. Marcello Fondi, console generale in Lugano - numerosi i relatori e gli ospiti svizzeri che hanno voluto testimoniare vicinanza e attenzione alle problematiche affrontate.

 

Tra gli altri, Coscienza Svizzera, Osservatore democratico, Forum 54 donne elettrici. Presente altresì il consigliere diplomatico, dr. Francesco Quattrini, delegato per i rapporti transfrontalieri e internazionali per il Ticino.

Peraltro, la comunità italiana in Svizzera si appresta a ricevere il nuovo Ambasciatore già designato nella persona del dr. Marco Del Panta Ridolfi che dovremmo avere ospite a breve in Ticino.

 

12/01/2016 - 18.52

MILANO\ aise\ - Il nuovo accordo sulla tassazione dei frontalieri, sul quale il 22 dicembre scorso si è raggiunta l'intesa tecnica definitiva fra Confederazione svizzera e Italia (prologo ad una firma che dovrebbe arrivare in primavera, andando a sostituire l'attuale in vigore dal 1974) non piace al sottosegretario all'Attuazione del Programma e ai Rapporti istituzionali nazionali di Regione Lombardia Alessandro Fermi e al consigliere Luca Marsico, che ne hanno discusso oggi.

"Siamo di fronte a un accordo che non ci soddisfa affatto - hanno sottolineato Fermi e Marsico -, che andrà a penalizzare sia i 60.000 lavoratori di frontiera, (fra i quali 25.000 varesini e altrettanti comaschi), sottoposti a un vero salasso, così come i Comuni di frontiera, che potrebbero vedere azzerati i ristorni con, a cascata, gravi conseguenze per garantire i servizi essenziali per la collettività. Per questa ragione auspichiamo vivamente una profonda rivisitazione dell'Intesa tecnica raggiunta facendo appello al Governo Renzi, affinché riveda profondamente quanto concordato".

Al momento, infatti, se questo fosse il testo definitivo che dovesse essere sottoscritto, gli unici penalizzati dalla nuova intesa, secondo Fermi e Marsico, sarebbero "proprio sia i lavoratori che i nostri territori di confine e questo non possiamo accettarlo".

"Invitiamo tutti i cittadini lombardi che hanno prestato lavoro in Svizzera negli anni passati e i parenti di quei lavoratori che sono deceduti prima del pensionamento - hanno concluso Fermi e Marsico - a ritirare il secondo pilastro, che spetta di diritto, in base a quanto versato al Governo elvetico negli anni di lavoro, e, in caso di dubbio, a rivolgersi tempestivamente alle organizzazioni sindacali. Sarebbe una beffa, se questo tesoretto restasse in Svizzera e per molti nostri concittadini potrebbe rappresentare una inaspettata boccata di ossigeno". (aise)